Per riflettere sulla specificità delle funzioni educative di un CAG, si potrebbero richiamare diversi approcci teorici come quello della «pedagogia interazionale». In tale prospettiva, che valorizza particolarmente la centralità dell‘incontro e del processo comunicativo, l’esperienza educativa si definisce come «processo di interazione comunicativa e sociale tra gli individui», la cui struttura viene considerata quella del «porsi e del porre delle domande» in una dinamica di elaborazione del senso regolata dal fatto che ci sia «qualcuno disposto a prendersi la responsabilità di insegnare qualcosa e qualcun altro disposto a imparare da lui».
L’educatore partecipa all’ esperienza che è in gioco in un CAG, quella che lui e i ragazzi co-costruiscono attraverso l’interazione reciproca, e lo fa aiutando i ragazzi a elaborarne il significato mentre la stanno vivendo.
L’educatore, nel condividere e co-costruire l’esperienza quotidiana con i ragazzi e nell’interpretarla e rielaborarla costantemente insieme a loro rispecchia e restituisce ai singoli e ai gruppi immagini e ritratti di loro stessi e apre man mano nuove possibilità di stare insieme e di abitare il centro.